Malattia in cassa integrazione, a volte vale a volte no

9 Mag 2020 | Comunicazioni

L’Inps ha chiarito che l’indennità di malattia sostituisce l’integrazione salariale solo quando questa è in deroga. Due combinazioni possibili, invece, con la Cig ordinaria

 

Una delle evenienze che più hanno riguardato le aziende nel periodo di sospensione delle attività produttive a causa dell’epidemia di Coronavirus e di conseguente subentro della cassa integrazione riguarda il rapporto tra quest’ultima e l’eventuale stato di malattia di un dipendente.

Come si concilia la tutela della salute del lavoratore con il sostegno statale al suo salario?

L’Inps ha inteso fare chiarezza sull’argomento, spiegando che, in linea generale, la cassa integrazione prevale.

Il testo dell’Istituto recita infatti che: “il trattamento di integrazione salariale sostituisce, in caso di malattia, l’indennità giornaliera di malattia, nonché la eventuale integrazione contrattualmente prevista”.

Tuttavia, la sospensione dello stato di malattia non è così scontata, e dipende se la cassa integrazione attivata dal datore di lavoro sia ordinaria o in deroga e se l’indennità di malattia sia partita prima o durante il subentro della Cig.

In caso di cassa integrazione in deroga, infatti, lo stato di malattia prevale sull’integrazione salariale per i giorni di assenza del dipendente dal lavoro.

Il vero discrimine, perciò, sta nella cassa integrazione ordinaria.

In quest’ambito, se lo stato di malattia insorge durante la sospensione delle attività lavorative, per la tutela del dipendente vale la cassa integrazione, dal momento che costui non è nemmeno obbligato a comunicare al datore di lavoro e all’Inps il proprio stato di malattia, e percepisce comunque e regolarmente l’integrazione salariale.

Qualora, invece, la malattia sia insorta prima del subentro della cassa integrazione ordinaria, si pongono due casi.

Il primo è quello in cui tutti i dipendenti dell’azienda siano stati fatti oggetto di trattamento da Cig: quest’ultima prevale sulla malattia.

Nel secondo caso, invece, non tutti i lavoratori sono stati sospesi dal lavoro: il lavoratore in malattia percepirà l’indennità.